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North East Ska Jazz Orchestra, Stompin' & Rollin'

  • A.P.
  • 24 ago 2015
  • Tempo di lettura: 2 min

Stompin’ & Rollin’ è il primo LP della North East Ska Jazz Orchestra, uscito nel maggio 2015 per la Brixton Records di Bilbao. Che cos’è la North East Ska Jazz Orchestra? Si tratta di una big band, con base a Pordenone, attorno a cui ruotano una ventina di elementi. Sono musicisti professionisti e veterani della scena ska, jazz, afro, black, reggae del Triveneto. Con una sezione fiati di dieci elementi, tre cantanti, percussioni, collaborazioni importanti nella registrazione del disco (Mr. T-Bone, Olly Riva) e nei concerti live (Mr. T-Bone, Marco Furio Forieri), la band si presenta come un vero complesso anni ’20, sfoggiando atmosfere da Cotton Club, proibizionismo, locali fumosi e contrabbando di liquori. Un po’ Duke Ellington e un po’ l’Ivanhoe Martin di Jimmy Cliff in The Harder They Come, insomma.

I dieci pezzi che compongono il disco rendono onore a quelle atmosfere: si tratta di dieci interessanti riletture di standard e grandi classici jazz, dove la chiave swing e big band è dominante, sebbene il ritmo in levare rimandi costantemente all’universo di riferimento jamaicano. Si comincia con Blue Skies di Irving Berlin (in un arrangiamento che strizza l’occhio alle versioni cantate da Maxine Sullivan, Ella Fitzgerald, Nina Simone…) sapientemente miscelata a In walked bud di Thelonius Monk. Good Rockin’ Daddy di Etta James, con Olly Riva alla voce, diventa un veloce rock’n roll con sfumature R&B; il disco prosegue con Gershwin (It Ain’t Necessarily So), Duke Ellington (con una Sophisticated Lady che rende omaggio alla versione suonata dagli Ska-J), Edgar Sampson (Stompin’ at the Savoy con Mr. T-Bone alla voce e trombone), Charles Mingus (Fables of Faubus), John Coltrane (Impressions). Non può mancare Skaravan (il celeberrimo arrangiamento degli Skatalites di Caravan) in una versione trasognata dagli esotici echi mambo-jazz. Molto ben riuscita è anche Go Away, un brano che lascia emergere tutte le capacità di arrangiamento dell’Orchestra e che ci suggerisce cosa sarebbe successo se Derrick Morgan o Lord Tanamo avessero inciso i loro pezzi con una big band alle spalle.

Hard Man Fe Dead, di Prince Buster, è forse uno dei pezzi più interessanti per il lavoro di arrangiamento e per la cura quasi filologica nella reinterpretazione di questo grande classico rocksteady dalle sonorità saldamente caraibiche. Mi domando se la prossima direzione che intraprenderà l’Orchestra non sarà proprio nella rilettura dei grandi classici ska e rocksteady: uscirebbe un gran bel disco, grazie alle grandi potenzialità tecniche della band, alla loro capacità di alternare atmosfere ovattate a ritmi caldi e frenetici e per il profondo rispetto dimostrato verso lo ska delle origini.

Grande tecnica, non banale lavoro di arrangiamento, cura raffinata nell’esecuzione dei pezzi. Se vi piace la North East Ska Jazz Orchestra vi piacerà anche la Western Standard Time Ska Orchestra...ne riparleremo!

 
 
 

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